Max Gazze – Ti sembra normale

 

 

 

Max Gazze – Ti sembra normale

Se fossi vera saprei tutto di te
Ma ogni tuo freno mi solleva un perché
Indovina che faremo stasera
Dopo cena al lume di una candela nera
Ti vedo tesa quando esci con me
Farai l’offesa ma dipende da te
Ti abbassassi a dire quella parola
Occhi bassi e quasi nulla ti sfiora fiera
Dimmi a questo punto quanto conto io per te
Ti sembra normale
Che resti sveglio a corteggiarti per ore
E tu non provi affatto a considerare
Che sarei degno di uno sguardo
Un contatto distratto
Mi sento inadatto e banale
Accanto a chi è sempre così razionale
Non mi darò per vinto ci puoi giurare
L’ultimo azzardo me lo voglio giocare
Puntando all’istinto animale ch’è in te
Se fosse vero che una donna non sa
Cos’è un pensiero senza complicità
Proprio tu dovevi fare eccezione
Sei la quintessenza dell’avversione, pare
Ma sotto questa tua corazza lo so
C’è una ragazza che sta lì in bilico
Sopra il solito ancestrale timore
Che hanno tutti di lasciarsi soltanto andare
Dimmi a questo punto che son l’unico per te
Ti sembra normale
Che resti sveglio a corteggiarti per ore
E tu non provi affatto a considerare
Che sarei degno di uno sguardo
Un contatto distratto
Mi sento inadatto e banale
Accanto a chi è sempre così cerebrale
Non mi darò per vinto ci puoi giurare
L’ultimo azzardo me lo voglio giocare
Puntando all’istinto animale ch’è in te
Adesso vado, ma sento che mi dici
Aspetta un po’ ancora un attimo
Dove lo trovo io un altro sensibile come te
Ti sembra normale
Che in due secondi prendi e cambi parere
Che non ci provi affatto a considerare
Se sono degno di uno sguardo
Un contatto distratto mi sento inadatto
Ti sembra normale
Che resti sveglio a corteggiarti per ore
Se vado matto per l’amore casuale
E non disdegno anche uno sguardo
Un contatto distratto
Mi sento inadatto e banale
Accanto a chi è sempre così razionale
Non mi darò per vinto ci puoi giurare
L’ultimo azzardo me lo voglio giocare
Rischiando l’istinto animale
Ci vieni ancora dopo cena da me?


 

La primera máquina de karaoke la introdujo el cantante Daisuke Inoue, pero el éxito fue un poco por casualidad, ya que la gente asistente a sus conciertos insistía en poder cantar junto a él, gracias al experimento interactivo tan novedoso. Cuando el cantante vió el gran potencial del invento, lo patentó en un primer modelo consistente en una máquina a la que había que echar una moneda para que funcionase

 

karaokes.com.ar

 

En América y Europa se hicieron bastante conocidos este tipo de actividades, sobre todo en los bares, cuyo público era mayormente joven. Principalmente, el corazón del canto al vacío son las máquinas de karaoke, las que constan de una pantalla, mecanismo de supresión de voz, lector de DVD’s, además del sistema de sonido. Al principio, las máquinas tenían un lector de cintas, pero luego se cambió a las clásicas cintas de DVD’s. Se han llegado a abrir lugares especiales en los que sólo se puede hacer karaoke, además de comer y beber. Sin embargo, hay otros lugares que no están dedicados completamente a prestar el servicio del karaoke, pero establecen algunos días de la semana para ofrecerlo. Hoy en día, las máquinas son mucho más modernas, con pantallas de alta definición y de gran tamaño, al igual que un sonido potente. De igual forma, existen concursos a nivel mundial de esto e, incluso, han llegado a ser televisados.