Daniele Silvestri – Il mio nemico

 

 

 

Daniele Silvestri – Il mio nemico

Finché sei in tempo tira
E non sbagliare mira
Probabilmente il bersaglio che vedi
È solo l’abbaglio di chi da dietro spera
Che tu ci provi ancora
Perché poi gira e rigira gli serve solo una scusa
La fregatura è che è sempre un altro che paga
E c’è qualcuno che indaga per estirpare la piaga
Però chissà come mai qualsiasi cosa accada
Nel palazzo lontano nessuno fa una piega
Serve una testa che cada e poi chissenefrega
La prima testa di cazzo trovata per strada
Serve una testa che cada e poi chissenefrega
La prima testa di cazzo trovata per strada
Se vuoi tirare tira
Ma non sbagliare mira
Probabilmente il bersaglio che vedi
È solo l’abbaglio di chi da dietro giura
Che ha la coscienza pura
Ma sotto quella vernice ci sono squallide mura
La dittatura c’è ma non si sa dove sta
Non si vede da qua, non si vede da qua
La dittatura c’è ma non si sa dove sta
Non si vede da qua, non si vede da qua
Il mio nemico non ha divisa
Ama le armi ma non le usa
Nella fondina tiene le carte visa
E quando uccide non chiede scusa
Il mio nemico non ha divisa
Ama le armi ma non le usa
Nella fondina tiene le carte visa
E quando uccide non chiede scusa
E se non hai morale
E se non hai passione
Se nessun dubbio ti assale
Perché la sola ragione che ti interessa avere
È una ragione sociale
Soprattutto se hai qualche dannata guerra da fare
Non farla nel mio nome
Non farla nel mio nome
Che non hai mai domandato la mia autorizzazione
Se ti difenderai non farlo nel mio nome
Che non hai mai domandato la mia opinione
Finché sei in tempo tira
E non sbagliare mira
(Sparagli Piero, sparagli ora)
Finché sei in tempo tira
E non sbagliare mira
(Sparagli Piero, sparagli ora)
Il mio nemico non ha divisa
Ama le armi ma non le usa
Nella fondina tiene le carte visa
E quando uccide non chiede scusa
Il mio nemico non ha divisa
Ama le armi ma non le usa
Nella fondina tiene le carte visa
E quando uccide non chiede scusa
Il mio nemico non ha nome
Non ha nemmeno religione
E il potere non lo logora
Il potere non lo logora
Il mio nemico mi somiglia
È come me
Lui ama la famiglia
E per questo piglia più di ciò che da
E non sbaglierà
Ma se sbaglia un altro pagherà
E il potere non lo logora
Il potere non lo logora

 

La primera máquina de karaoke la introdujo el cantante Daisuke Inoue, pero el éxito fue un poco por casualidad, ya que la gente asistente a sus conciertos insistía en poder cantar junto a él, gracias al experimento interactivo tan novedoso. Cuando el cantante vió el gran potencial del invento, lo patentó en un primer modelo consistente en una máquina a la que había que echar una moneda para que funcionase

 

karaokes.com.ar

 

En América y Europa se hicieron bastante conocidos este tipo de actividades, sobre todo en los bares, cuyo público era mayormente joven. Principalmente, el corazón del canto al vacío son las máquinas de karaoke, las que constan de una pantalla, mecanismo de supresión de voz, lector de DVD’s, además del sistema de sonido. Al principio, las máquinas tenían un lector de cintas, pero luego se cambió a las clásicas cintas de DVD’s. Se han llegado a abrir lugares especiales en los que sólo se puede hacer karaoke, además de comer y beber. Sin embargo, hay otros lugares que no están dedicados completamente a prestar el servicio del karaoke, pero establecen algunos días de la semana para ofrecerlo. Hoy en día, las máquinas son mucho más modernas, con pantallas de alta definición y de gran tamaño, al igual que un sonido potente. De igual forma, existen concursos a nivel mundial de esto e, incluso, han llegado a ser televisados.