J-Ax ft Fedez – Vorrei ma non posto

 

 

 

J-Ax ft Fedez – Vorrei ma non posto

Io vi chiedo pardon
Ma non seguo il bon ton
Perché a cena devo avere sempre in mano un iPhone
Il cane di Chiara Ferragni e il papillon di Vouitton
Ed un collare con più glitter di una giacca di Elton John

Salvini sul suo blog ha scritto un post
Dice che se il mattino ha l’oro in bocca si tratta di un Rom
Sono un malato del risparmio per questo faccio
Un po’ di terapia del Groupon

E poi, lo sai, non c’è
Un senso a questo tempo che non dà
Il giusto peso a quello che viviamo
Ogni ricordo è più importante condividerlo
Che viverlo
Vorrei ma non posto

E ancora un’altra estate arriverà
E compreremo un altro esame all’università
E poi un tuffo nel mare
Nazional popolare
La voglia di cantare tanto non ci passerà

E come faranno i figli a prenderci sul serio
Con le prove che negli anni abbiamo lasciato su Facebook
Il papà che ogni weekend era ubriaco perso
E mamma che lanciava il reggiseno ad ogni concerto

Che abbiamo speso un patrimonio
Impazziti per la moda, Armani/comio
L’iphone ha preso il posto di una parte del corpo
E infatti si fa gara a chi ce l’ha più grosso

E’ nata nel 2000 e ti ha detto nel 98
E che i diciotto li compie ad agosto
Mentre guardi quei selfie che ti manda di nascosto
E pensi, Purtroppo, vorrei ma non posto

E se lei t’attacca un virus
Basta prendersi il Norton
Tutto questo navigare senza trovare un porto
Tutto questo sbattimento per far foto al tramonto
Che poi sullo schermo piatto non vedi quanto è profondo

E poi, lo sai, non c’è
un senso a questo tempo che non dà
Il giusto peso a quello che viviamo
Ogni ricordo è più importante condividerlo
Che viverlo
Vorrei ma non posto

E ancora un’altra estate arriverà
E compreremo un altro esame all’università
E poi un tuffo nel mare
Nazional popolare
La voglia di cantare tanto non ci passerà

Quando il termometro va a rosso
(Che caldo fa)
Ti togli i vestiti di dosso
(Sei una webstar)

Poi mangi il tuo gelato
Fai le facce porno
Tu non sai quanto soffro
Vorrei ma non posto

E ancora un’altra estate arriverà
E compreremo un altro esame all’università
E poi un tuffo nel mare
Nazional popolare
La voglia di cantare tanto non ci passerà

 

La primera máquina de karaoke la introdujo el cantante Daisuke Inoue, pero el éxito fue un poco por casualidad, ya que la gente asistente a sus conciertos insistía en poder cantar junto a él, gracias al experimento interactivo tan novedoso. Cuando el cantante vió el gran potencial del invento, lo patentó en un primer modelo consistente en una máquina a la que había que echar una moneda para que funcionase

 

karaokes.com.ar

 

En América y Europa se hicieron bastante conocidos este tipo de actividades, sobre todo en los bares, cuyo público era mayormente joven. Principalmente, el corazón del canto al vacío son las máquinas de karaoke, las que constan de una pantalla, mecanismo de supresión de voz, lector de DVD’s, además del sistema de sonido. Al principio, las máquinas tenían un lector de cintas, pero luego se cambió a las clásicas cintas de DVD’s. Se han llegado a abrir lugares especiales en los que sólo se puede hacer karaoke, además de comer y beber. Sin embargo, hay otros lugares que no están dedicados completamente a prestar el servicio del karaoke, pero establecen algunos días de la semana para ofrecerlo. Hoy en día, las máquinas son mucho más modernas, con pantallas de alta definición y de gran tamaño, al igual que un sonido potente. De igual forma, existen concursos a nivel mundial de esto e, incluso, han llegado a ser televisados.